Talk
con l’artista e performance E.T.E.R.E. Project
All’interno
della mostra Lino Strangis_Presente
ulteriore
A
cura di Francesca
Gallo
AOCF58-Galleria
BRUNO LISI, via
Flaminia 58 – Roma
14
maggio 2015, dalle
17.30
Nell’ambito
di Presente
ulteriore,
la personale di Lino Strangis presso
la galleria AOC58-BRUNO LISI,
il 14 maggio alle 17.30 si svolgerà una tavola rotonda con l’artista
e la curatrice della mostra, Francesca Gallo (docente di Storia
dell’arte contemporanea all’Università “La Sapienza” di
Roma), e i curatori Chiara Ciucci Giuliani (del collettivo Sguardo
contemporaneo),
Veronica D'Auria (di C.A.R.M.A.) e Maurizio Marco Tozzi (di
C.A.R.M.A.). Un’occasione per approfondire alcuni aspetti dalla
ricerca video dell’artista, in particolare la capacità visionaria
della new media art, tema al centro dei lavori esposti.
Alle
ore 19.30 la serata continua con la performance Mondificazioni
del gruppo E.T.E.R.E. Project (Lino
Strangis, Giovanni Paris, Roberto Liberati, Giulia Pellini),
impegnato nel contesto delle "interazioni di senso e sensi"
(L.S.) "tra fenomeni visivi e sonori" nei processi di
performance intermediale.
Nello
specifico la performance MONDIFICAZIONI
propone "un processo performativo metaforico del fondamentale
ruolo dell'agente sonoro nella formazione e nel fenomeno di
evoluzione delle forme che costituiscono i vari livelli
dell’esistente, le dimensioni in cui si sviluppano le più
differenti forme di vita", spiega Lino Strangis.
“Questa
esperienza multisensoriale è prima di tutto la celebrazione –
continua l’artista – dell'elemento sonoro e della sua forza
generatrice: basti pensare che fin dall'antichità moltissimi culti
religiosi pongono il suono nel ruolo di principio generatore e che,
ad esempio, nella teoria delle stringhe si pensa a corpi vibranti
come alla materia prima da cui conseguono tutte le altre costruzioni
di forme e vite."
In
questa seconda versione di MONDIFICAZIONI,
proposta il giovedì 14 maggio, Strangis fa uso di un videomapping
modulare basato sulla posizione dei musicisti in scena (interamente
coperti da tute bianche che li integrano completamente nella
proiezione), tecnica che permette una più intensa interazione e un
reciproco potenziamento fra la componente sonora e quella visiva, ma
allo stesso tempo permette di riproporre "la scena" nelle
più diverse situazioni spazio-temporali ed architettoniche.
La
definizione di free
improvisation intermediale è
usata da Strangis per tale tipo di performance che riunisce la
"tradizione" dell'avanguardia musicale dell'IMPROVVISAZIONE
LIBERA portandola nel mondo elettronico-digitale odierno (tramite
largo uso di sintetizzatori e software musicali) e con l'elemento
video in chiave sperimentale, "come scenografia, partitura
aleatoria e corpo di ballo allo stesso tempo". Il risultato è
di carattere intermediale, cioè un intreccio di linguaggi capace di
generare soluzioni formali in cui concretamente i vari elementi in
campo si integrano non semplicemente sommandosi, ma moltiplicando le
loro potenzialità in un ambiente mentale al di là delle distinzioni
tra le categorie, i generi e i linguaggi artistici.